L’aumento dell’inflazione, e il rallentamento dell’economia
Il 20 febbraio, diversi quotidiani svedesi hanno battuto la notizia che l’inflazione, che a Dicembre 2022 si attestava al 12,3%, si era attestata al più basso valore di 11,7% di gennaio. Il principale responsabile di questa inversione di tendenza è stato il prezzo dell’energia, che sarebbe calato del 27,4%. Cionondimeno, il calo non ha interessato il prezzo del cibo, che in realtà è continuato ad aumentare. A tal proposito, l’Aftonbladet ha intervistato un economista del maggiore gruppo bancario svedese, SEB, Robert Bergqvist, il quale ha avvertito che se nel calcolo dell’inflazione non si tiene conto del contributo del prezzo dell’Energia, i valori sarebbero ben diversi: dall’8,4% all’8,7%. Questi valori, che Bergqvist chiama “underliggande inflationen” (traducibile con “inflazione di fondo”) indicherebbero un quadro dell’economia svedese più difficile e certamente meno positivo. Anche il reddito nazionale lordo è diminuito di quasi un punto percentuale; secondo l’economista Carl Johan von Seth, ciò significa che se da un lato la Svezia è uscita dalla congiuntura positiva del 2021-2022 per assestarsi sul trend economico precedente alla pandemia da Covid, dall’altro questo calo potrebbe essere il primo sintomo di una congiuntura negativa, i cui effetti dovrebbero cominciare a vedersi in questo 2023. Qui il link all’analisi di von Seth, pubblicata il 28 febbraio dal Dagens Nyheter.