La situazione economica in Svezia, il rischio recessione e le proposte di politica fiscale del governo
Lunedì 17 aprile alle 8:30 la Ministra delle Finanze Elisabeth Svantesson, esponente dei Moderati, ha presentato in conferenza stampa, in diretta su SVT2, la proposta di legge del governo per il bilancio di primavera (vårbudgeten). La tv pubblica svedese ha garantito più di 7 ore di approfondimento in diretta sull’argomento, con giornalisti, economisti, esperti del settore come ospiti, la diretta parlamentare in cui si è discussa la proposta del governo e le dichiarazioni delle posizioni politiche dei vari esponenti dei partiti di maggioranza e opposizione.
Gli appuntamenti con il bilancio in Svezia, come in altri paesi europei, non da ultima l’Italia, si focalizzano in due momenti dell’anno solare: in primavera e in autunno. Formulare una proposta di bilancio da parte del governo e la seguente discussione, modifica e approvazione da parte del Parlamento è uno dei compiti principali dello Stato e uno delle grandi espressioni della democrazia, in cui i rappresentanti eletti dal popolo decidono come allocare le risorse che i cittadini stessi hanno prodotto.
La prassi vuole che ogni anno, entro metà aprile, il governo svedese (Regering) debba consegnare al Parlamento (Riksdag) la proposta di bilancio di primavera che si compone di due parti principali: le proposte di politica economica e fiscale (vårpropositionen) che andranno a formare il bilancio vero e proprio, che verrà poi presentato in autunno, e le eventuali correzioni al bilancio dell’anno in corso (vårändringsbudget), che viene approvato l’anno precedente. Il bilancio che viene presentato ad aprile è l’inizio della collaborazione tra governo e Parlamento, in vista della vera e propria legge di bilancio (budgetpropositionen) redatta in autunno - solitamente entro il 20 settembre (se non si è in anno di elezioni) - e che dev’essere approvata dal Riksdag entro dicembre. Per ulteriori dettagli sul processo di bilancio in Svezia vi consigliamo il sito del Parlamento svedese e questo link della Library of Congress.
L’ultima proposta di bilancio presentata è il risultato di un accordo tra i tre partiti di governo, i Moderati, i Cristiano Democratici e i Liberali con i Sverigedemokraterna: ovvero la ormai nota allenza di centro-destra, venuta fuori dall’Accordo di Tidö e che permette al governo di minoranza di avere di volta in volta la maggioranza in Parlamento.
La ministra Svantesson, insieme al bilancio ha presentato le previsioni economiche del governo in cui ci si aspetta per il 2023 una recessione del 1,0% del PIL, l’inflazione al 8,8% (ancora in crescita rispetto al 2022) e un tasso di disoccupazione al 7,9% (ai livelli della crisi finanziaria del 2010): stiamo parlando di una vera e propria stagflazione ovvero bassa crescita economica e alta inflazione, l’incubo di tutti governi e delle banche centrali.
Il governo ha quindi deciso di utilizzare la politica fiscale - parallelamente alla politica monetaria di rialzo dei tassi di interesse della Riksbank- per contrastare l’inflazione. Una politica fiscale restrittiva, come quella prescritta da questo bilancio di primavera, dovrebbe - secondo gli economisti - limitare l’aumento dell’inflazione, mentre un’aumento della spesa pubblica, che rientra nella definizione di politica fiscale espansiva, potrebbe accelerare ulteriormente la corsa dei prezzi.
Ma, in sintesi, cosa contiene questa tanto discussa proposta di bilancio di primavera? Contiene un’insieme di misure e proposte di riforma per un totale di 4 miliardi di corone (circa 400 milioni di euro), a cui vanno aggiunti altri 2,5 miliardi di spese extra correttive al bilancio dello scorso anno, principalmente dovute agli aiuti militari all’Ucraina. Stiamo parlando di una spesa totale di circa 6,5 miliardi di corone (SEK), un livello al di sotto della media pre-pandemica 2008-2019, che era di circa 8,5 miliardi di corone. Per avere un’ordine di grandezza di quanto sia restrittivo questo bilancio bisogna ricordare che gli ultimi tre bilanci, influenzati però dalla presenza della pandemia, erano stati rispettivamente di 95, 45 e 30 miliardi di corone.
Andiamo quindi a vedere più nel dettaglio i maggiori ambiti di spesa di questa proposta. Al settore della difesa sono destinati 660 milioni di corone. L’imminente adesione alla NATO richiederà uno sforzo finanziario per rafforzare la difesa svedese sia in ambito militare - tra cui fondi per lo sviluppo e l’acquisto di aerei da caccia JAS 39 E Gripen della Saab - sia in ambito civile. Rafforzare la difesa civile significa aumentare la capacità di resilienza del sistema sanitario, aumentare lo stoccaggio di risorse strategiche e un rafforzamento di tutte quelle infrastrutture e capacità utili a gestire attacchi generalizzati alla popolazione come contaminazione del cibo o delle acque.
Un pacchetto di misure e riforme si focalizzano invece sul mercato del lavoro con l’obiettivo di ridurre il tasso di disoccupazione in crescita. 719 milioni di corone dovrebbero finanziare corsi di formazione sia per giovani adulti sia per adulti in età più avanzata per facilitare l’assunzione e avere così un impatto veloce e tangibile sull’occupazione. 50 milioni andrebbero all’Agenzia governativa per impiego (Arbetsförmedlingen). E infine 100 milioni dovrebbero essere spesi nel rafforzamento del celebre sistema nazionale di corsi di svedese pubblici e gratuiti per immigrati (Svenskundervisning för invandrare - SFI), con una maggiore attenzione verso i cittadini ucraini recentemente accolti in Svezia. Tutte queste misure fanno parte di uno sforzo per ristabilire quello che il governo chiama l’Arbetslinjen (work-first principle): le misure messe in campo devono sempre il più possibile facilitare e stimolare i disoccupati a trovare un lavoro invece di dare loro dei sussidi. E’ un termine entrato nel linguaggio politico comune già agli inizi del ‘900 ma ritornato in auge nel 2006, quando il governo del Primo Ministro Fredrik Reinfeldt dei Moderati focalizzò le sue politiche su queste tematiche.
Il maggiore stanziamento di questa proposta di bilancio di primavera sono 720 milioni di corone destinati a un aumento e prolungamento, per tutto il 2023, dei sussidi temporanei per l’alloggio, istituiti già dal governo precedente per compensare parzialmente il forte aumento dei prezzi dell’energia, specialmente indirizzati a famiglie con bambini. La misura è una delle poche di questo tipo in questa proposta di bilancio. Il governo è stato molto attento a limitare lo stanziamento di spesa in sussidi per due motivi fondamentali: il primo, come già detto, per non rischiare di alimentare l’inflazione; il secondo è il tradizionale indirizzo economico dei governi di centro-destra che sono a favore di una difesa delle finanze e dunque contrari all’aumento della spesa pubblica. Questo nonostante le finanze pubbliche svedesi siano in ottimo stato: il debito pubblico è pari al 33% del PIL, uno dei tassi più bassi al mondo, e in continua diminuzione. Uno degli altri pilastri di un politica fiscale di stampo liberale, tipica dei governi di centro destra, è la volontà di riduzione della tassazione, promessa elettorale finora disattesa dal governo svedese, proprio a causa dell’inflazione rampante, ma che la ministra Svantesson auspica di poter mettere in atto dalla seconda metà del 2023.
Una delle priorità assolute di questo governo e tema centrale del dibattito pubblico svedese e dell'ultima campagna elettorale, ovvero il tema della sicurezza dovrebbe ottenere uno stanziamento di circa 300 milioni di corone per investimenti integrali su tutto il sistema giudiziario, per la creazione di nuove strategie e organi integrati per combattere la criminalità organizzata, investimenti maggiori per le forze di polizia e un aumento della capacità di accoglienza delle prigioni svedesi e dell’intero sistema penale. Oltre a parlare di misure ex-post, il governo prevede anche stanziamenti per rafforzare i servizi sociali per bambini e adolescenti per cercare di agire in maniera preventiva ed evitare che i giovani vengano assoldati dalle gang criminali.
Ma secondo i partiti di opposizione cosa manca in questa proposta di bilancio? Sicuramente stanziamenti alle municipalità (kommun), che sono gli enti che finanziano direttamente le scuole pubbliche e le strutture di sanità pubblica, nonché finanziamenti alla cultura. Ma non solo, lo storico impegno della Svezia per la riduzione delle emissioni di gas serra e di attenzione all’ambiente sembra uscire ridimensionato - almeno dal punto di vista di immagine - da questo bilancio di primavera. La direzione è un rilancio dell’utilizzo delle centrali nucleari per raggiungere nei prossimi anni il target fissato del 100% di energia elettrica prodotta senza fonti fossili; ma non solo: una velocizzazione del rilascio dei permessi da parte della Geological Survey of Sweden (SGU) per la costruzione di parchi eolici off-shore e per le attività di estrazione mineraria. Una proposta molto dibattuta sui media svedesi e che alla fine verrà ridiscussa nell’appuntamento autunnale con il bilancio 2024 è la riduzione o l’abolizione della tassa sulle buste di plastica (plastpåseskatt).
Politicamente parlando, i due principali partiti escono abbastanza vincitori da questa proposta di legge di bilancio. I Moderati giocano il loro ruolo di difensori delle finanze pubbliche, di partito attento alla sicurezza nazionale e, come promesso in campagna elettorale, provano ad allargare le maglie regolatorie sulle politiche ambientali concentrando i propri sforzi su un rilancio del nucleare. I Socialdemocratici possono attaccare la politica fiscale del governo a guida moderata sottolineando il poco impegno in termini di spesa sociale e di politiche verdi. Gli Sverigedemokraterna ottengono un supporto economico alle loro politiche di “legge e ordine” ma il bilancio restrittivo non li soddisfa interamente e forse in questo caso la loro posizione di appoggio esterno al governo si è dimostrata un pò più debole, ma soprattutto a causa della contingenza economica, che ha giocato a favore dei Moderati.
Dopo la presentazione della proposta di legge di bilancio del governo, per due settimane, ogni partito ha avuto la possibilità di presentare al Riksdag emendamenti o anche delle proprie proposte di bilancio alternative, che in casi eccezionali possono perfino ottenere la maggioranza del Riksdag e affossare le proposte del governo: come successe nel 2014, quando il Primo Ministro Stefan Löfven rassegnò le dimissioni. Tutte le proposte saranno poi analizzate dalla Commissione Bilancio in Parlamento e infine arriveranno in aula non prima del 20 giugno, quando infine il Riksdag dovrà metterle ai voti.